San teodoro – Dopo il suggestivo concerto dell’Orchestra d’ Archi Enarmonia nella terrazza panoramica del Villaggio Capo Coda Cavallo, continuano le emozioni in musica del decimo Festival Internazionale di Musica in Crescendo, sotto la direzione artistica di Maria Antonietta Di Nardo,con un’ altro imperdibile appuntamento.

Domenica 25 luglio alle ore 20 nella paradisiaca cornice della Cinta, il grande e attesissimo appuntamento dedicato alla musica del Maestro Ezio Bosso con i TTR_Piano Trio – “things that remain”, composto da David Romano al violino, Mario Montone al pianoforte e Diego Romano al violoncello .

Abbiamo scelto la Cinta immaginando che a Ezio sarebbe piaciuto tanto il pensiero della  sua Musica libera.

Musica Libera in  uno degli scenari più spettacolari ed amati  d’Italia, tra i colori del tramonto, il suono delle onde e le vibrazioni del mare, il concerto  darà vita a  uno tsunami di bellezza nel quale immergersi e lasciarsi trasportare dalle note del grande Maestro Bosso.

Per info e prenotazioni invia una email a info@musiklab.it

Eventi organizzati dalla Musiklab Academy con il patrocinio del Comune di San Teodoro Assessorato al Turismo , Cultura e Spettacolo.

 

 

LA MUSICA LIBERA

 

di Domenico Izzo.

Roma, 23 Maggio 2020 – Succede quando un uomo dona sé stesso all’arte, quando riversa le sue emozioni su un foglio, su una tela o su un pezzo di fredda pietra, che lo si chiami artista, ed Ezio Bosso era un artista.

Molte delle critiche a lui mosse dal suo stesso mondo, quello della musica classica, lo accusavano di aver ricevuto tanta fama e l’appellativo di “artista” solo per la sua malattia, come se al piano o di fronte ad un’orchestra ci salisse la andasse la malattia e non lui.

Ezio Bosso era malato, un brutto male chiamato tumore, che nel 2011 lo aveva costretto ad un intervento per asportare una neoplasia cerebrale e, l’insorgenza sindrome autoimmune neuropatica (ai tempi definita dalla stampa, con errore SLA), lo avevano costretto nell’ultimo anno, a causa di un lento e inesorabile aggravarsi della patologia neurodegenerativa, all’abbandono del suo strumento principe, davanti al quale tutta la sua emozione traspariva limpida dagli occhi e dai movimenti: il pianoforte.

Molti hanno chiara in mente la sua “esibizione” al Festival di Sanremo del 2016, il suo concetto filosofico del verbo “perdere”, i suoi sorrisi, i movimenti fluidi mentre nota per nota prendeva forma il suo brano “Following a Bird”, la mimica, naturale e cristallina, quasi come se fosse lì solo, davanti al piano, e tutti gli spettatori e le telecamere non esistessero e, ci fosse solo la musica.

Ezio Bosso era indubbiamente perso nella musica, in più interviste ha affermato che la musica, le note, sono ovunque intorno a noi, bisogna solo ascoltare bene. “La musica mi ha insegnato che ogni problema è un’opportunità che va colta come un’occasione”, disse durante un’intervista a Rolling Stone.

Lui, figlio di un operaio torinese, più volte si è scagliato contro la tradizione musicale, più volte ha espresso il suo parere ostile nei confronti di chi pensa che la Musica, quella classica, quella elegante, da salotto e da teatro barocco, sia di chiunque si emozioni, dedichi i suoi anni a studiarla e ad impararne ogni nota: qui, per lui, nasce il concetto di musica Libera, la musica che libera, e si libera, dai pregiudizi sociali e personali.

Ezio, infatti, non è un miracolato, ma ha trascorso i suoi anni ad uno studio metodico, sin dalla tenera età, legando e modellando il suo stile su tre maestri dell’arte musicale: Bach, Chopin e John Cage, al quale è legato un aneddoto dei suoi anni di Conservatorio, quando, durante una lezione con un irascibile maestro, lo stesso Cage “bacchettò” il maestro dicendogli “A me sembra molto bravo, perché grida?”

A proposito di bacchette, celebre è la sua affermazione “La musica è una vera magia, non a caso i direttori hanno la bacchetta come i maghi”, riassunto della sua percezione di cosa siano le 7 note inserite in un pentagramma.

Uomo, prima di essere artista, si è sempre distinto per la sua filosofia personale, riuscendo ad emozionare con le parole come con i suoni. Al pianoforte, sembrava che le mani suonassero per loro conto una musica che lui si limitava ad ascoltare, emozionato come un bambino nel sentire le note scorrere via, così come alla conduzione dirigeva e allo stesso tempo osservava lo spettacolo, mandando baci e sorridendo sempre: un uomo diverso, una persona che, per chi ama la musica davvero, sarebbe stato indispensabile conoscere.

La malattia, che già nel 2019 lo aveva privato del pianoforte, lo ha stroncato a 48 anni, lasciando di lui la memoria, quella stessa memoria che gli permetteva di non guardare lo spartito e che, nonostante le operazioni, gli ha permesso di ricordare tutti i suoi momenti felici, la memoria in cui lui continuerà a vivere, come disse per Beethoven “chi scrive la musica, la scrive per lasciarla a qualcun altro, scrivere musica è un atto d’amore”.

 

I MUSICISTI:

TTR_Piano Trio 

“things that remain”

MARIO MONTORE – pianoforte

Nato a Cosenza nel 1985, si diploma giovanissimo col massimo dei voti, lode e menzione d’onore presso il Conservatorio della sua città. Dal 2003 si trasferisce a Roma dove consegue, nel 2006, il Diploma Accademico di II livello col massimo dei voti presso il Conservatorio “Santa Cecilia” e nel 2007 il Diploma triennale di alto perfezionamento in Musica da Camera presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, sempre con lode, ottenendo il Premio Guarino come miglior diplomato dell’anno.
Vincitore di oltre quaranta concorsi solistici, raggiunge notorietà internazionale per la sua intensissima attività di camerista con il Quartetto Avos (oggi Avos Piano Quartet) formazione nata nel 2007, unica ad essersi aggiudicata, nel 2009, i due più importanti Concorsi di Musica da Camera italiani (Premio Gui di Firenze e Premio Trio di Trieste) entrambi membri della Federazione Mondiale di Ginevra.
A seguito di tali prestigiose affermazioni, è stato invitato nelle più importanti stagioni concertistiche italiane (Teatro “La Fenice” di Venezia, Lingotto di Torino, Amici della Musica di Verona, Teatro “Coccia” di Novara, Teatro Alighieri di Ravenna, Orchestra da Camera di Mantova, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Comunale di Firenze, Teatro Verdi di Pisa, Accademia Chigiana di Siena, Musica Insieme di Bologna,Sala Sinopoli di Roma per l’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia,Società Fioravanti di Prato,Teatro Mancinelli di Orvieto, ecc.) ed ha effettuato diverse tournèe all’estero (Germania, Francia, Spagna, Scozia, Svizzera, Olanda, Romania, Giappone, Emirati Arabi ecc.).
La vastità, la versatilità e la passione per il repertorio cameristico (ha già eseguito in pubblico tutte le opere da camera con pianoforte di Brahms) gli hanno permesso di collaborare con artisti del calibro di Franz Bartolomey, Carlo Maria Parazzoli, Andrea Obiso, Alessandro Carbonare, Luca Ranieri, Romain Garioud, Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Isabel Charisius. Dal 2012 collabora con il “Da Vinci Trio”, costituito dalle prime parti della Scottish Opera di Glasgow.
Ha lavorato inoltre con il Quartetto Savinio, i flautisti Angelo Persichilli e Andrea Oliva, i violinisti Wolfgang Marschner e Boris Belkin, i violoncellisti Rocco Filippini e Natalia Gutman,i direttori d’Orchestra Antonio Pappano e Lior Shanbadal.
Nel 2010 consegue il prestigiosissimo Diploma d’Onore dell’Accademia Chigiana di Siena.
Ha registrato un Cd per la rivista “Suonare News” uscito col numero di Marzo 2011 con i quartetti di Mozart e Brahms. Ha inciso per la nota casa discografica “Brilliant Classic” l’integrale dei Quartetti con pianoforte di Saint-Saens. Ha effettuato inoltre registrazioni live per la Rai e la Nami Records.
E’ ideatore e fondatore dell’ Avos Project, un progetto in cui si permette a giovani talenti di avvicinarsi in maniera professionale alla Musica da Camera e di esibirsi all’interno di importanti stagioni concertistiche affiancati da musicisti di fama internazionale. Da tale progetto è nata la Scuola Internazionale di Musica “Avos Project” di Roma.
E’ Direttore Artistico del “Trapani Summer Festival”.
Dal 2012 al 2017 ha insegnato Pianoforte presso il Conservatorio “S. Cecilia di Roma”, attualmente è docente di Musica da Camera presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “O.Vecchi” di Modena ed è Professore Invitato al Master di II livello in “Teoria e Pratica della Formazione alla Musica d’Insieme” presso l’Università di Roma TRE.

 

DAVID ROMANO – violino
è la Spalla dei secondi violini dell’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Nato a Napoli nel 1972, si diploma presso il conservatorio della sua città sotto la guida di Aldo Pavanelli.
Segue i corsi di perfezionamento tenuti da Pavel Vernikov e Zinaida Gilels presso l’Accademia di Alto Perfezionamento di Portogruaro.
Nel 1995-96 si perfeziona in Musica da Camera con Riccardo Brengola presso l’Accademia Musicale Chigiana dove gli vengono assegnati Diploma di Merito, Diploma d’Onore ed una borsa di studio grazie alla quale partecipa, unico violinista europeo, all’Okinawa Music Camp and Festival di Okinawa, Giappone.
Nel 1999 consegue il Konzert Diplom presso la Musik Akademie der Stadt di Basilea dopo un triennio di studi nella Konzert Klasse di Adelina Oprean.
Frequenta presso la Scuola di Musica di Fiesole i corsi di Musica da Camera tenuti da Piero Farulli, Dario De Rosa, Milan Skampa. Fondamentale nella sua formazione l’incontro con Giuseppe Principe, con il quale affronta il repertorio di Spalla d’orchestra.
Vincitore in numerosi concorsi cameristici nazionale ed internazionali (Città di Modena, Città di Napoli, Estate Musicale di Portogruaro, Lucus di Potenza..) è tra i vincitori del Concorso Biennale di violino Città di Vittorio Veneto.
Già Primo violino dell’Orchestra Giovanile Italiana, Spalla dei Secondi dell’Orchestra Regionale del Lazio e Primo violino Solista della Nuova Orchestra Scarlatti, dal 1996 è membro stabile dell’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Ospite di molteplici festival ha collaborato tra gli altri con Pavel Vernikov. Alain Meunier, Massimo Quarta, Franco Petracchi, Carlo Bruno, Leonidas Kavakos, Martha Argerich, Antonio Pappano.
E’ membro fondatore del Sestetto Stradivari.
Dal giugno 2006 ricopre il ruolo di Consulente artistico dell’associazione MAR-Musica, Arte, Ricerca per la quale ha curato la produzione di eventi di teatro musicale quali lo spettacolo Spuni cuni fait su musiche di Mozart e SCHUSCHO, dedicato a Schumann e Sostakovic.

Dal 2018 è il Presidente della Associazione MAR. www.associaszionemar.com
E’ Direttore Artistico di Villa Pennisi in Musica. www.vpmusica.com

E’ cofondatore di Avos Project Scuola Internazionale di Musica a Roma
Suona uno strumento di Lorenzo Ventapane, Napoli 1830 e un Alessandro Ciciliati, Ferrara 2008

 

DIEGO ROMANO – violoncello
E’ il Secondo Violoncello con obbligo del Primo dell’ Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Nato a Napoli nel 1976, si diploma sotto la guida di S. Altobelli con il massimo dei voti presso il Conservatorio San Pietro a Majella nel 1997; nello stesso anno gli viene conferito il Premio Sebetia-Ter quale “sicura promessa del violoncello italiano”.
Si perfeziona successivamente con F. M. Ormezowsky, M. Drobinsky, M. Maisky, all’ Accademia Chigiana ottenendo le Borse di Studio e il Diploma di Merito nel 1995 e 1996. Dal 1996 al 1998 è il Primo Violoncello Solista dell’ Orchestra Giovanile Italiana, con sede alla Scuola di Musica di Fiesole, dove segue i corsi di Violoncello e Musica da Camera con A. Baldovino, A. Nannoni, P. Farulli, A. Faja, Trio di Trieste e M. Skampa, diplomandosi con il massimo dei voti lode e menzione d’ onore nel 1998.
Nello stesso anno entra a far parte della Konzertklasse di Thomas Demenga presso la Musikakademie di Basel(CH), conseguendo il Solistendiplom con il massimo dei voti e la lode nel 2001. In quest’ occasione si esibisce con l’Orchestra della Radio di Basel diretta da J. Henneberger nel Concerto op 104 in si min. per Violoncello ed Orchestra di A. Dvorak. Per questo progetto la Provincia di Napoli gli assegna una Borsa di Studio per studenti all’estero particolarmente meritevoli.
Nel 2000 viene scelto da C. Abbado come Primo Violoncello Solista della Gustav Mahler Jugendorchester, ruolo che ricopre per i successivi due anni; ha così la possibilità di perfezionarsi con G. Rivinius, W. Boettcher, W. Schultz.
Nel 2001 risulta vincitore della Borsa di studio Emma Contestabile dell’ Accademia Chigiana nella classe di M. Brunello e continua a perfezionarsi con il Maestro per due anni all’Accademia Romanini di Brescia.
È vincitore nei seguenti Concorsi: Orchestra dell’ Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Ruolo di Terzo Violoncello con obbligo del Primo nel 2001 e Ruolo di Secondo Violoncello-Concertino con obbligo del Primo nel 2007), Città di Aversa, Estate Internazionale di Portogruaro, Città di Pozzuoli, Città di Modena, Città di Napoli, Città di Vittorio Veneto.
Ha collaborato come Primo Violoncello Solista con l’ Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, e collabora attualmente come Primo Violoncello Solista con l’Orchestra del Teatro Regio di Torino e l’Orchestra del Festival di Stresa.
Ha suonato sotto la direzione dei più grandi musicisti del panorama internazionale quali S. Ozawa, P. Boulez, M. W. Chung, K. Masur, G. Pretre, A. Pappano, R. Muti, G. Sinopoli, W. Sawallisch…
Molto attivo anche come camerista, è membro fondatore del Sestetto Stradivari e ha collaborato con artisti quali Lang Lang, F. Ajo, M. Brunello, A. Pappano, M. Quarta, G. Carmignola, L. Defusco, M. Grisanti, F. Bartolomee, K. Blacher.
Suona un Violoncello di Erminio Montefiori, Genova 1860.